L'interno

Abbazia | Interno

L’interno della chiesa si presenta con tre navate longitudinali, divise in Abbazia | Interno 2 sette campate ogivali ed il transetto adornato di una sola abside semicircolare. La copertura, a capriata con mattoni dipinti a losanghe, originariamente doveva presentarsi nel transetto con volta a crociera sostenuta da pilastri polistili mentre era probabilmente a tetto nelle navate come consueto d’altronde negli edifici sacri del XII secolo. Il Chronicon non fa menzione alcuna dei lavori condotti dentro la chiesa. Gavini sostiene che, mentre si edificavano il portico e la facciata, la ricostruzione dell’abbazia fatiscente doveva avvenire anche all’interno contemporaneamente nella parte presbiteriale e in quella anteriore; la morte di Leonate fu causa dell’interruzione dei lavori (e, forse, della differente altezza della navata centrale); successivamente i monaci, per utilizzare al più presto la chiesa, completarono l’edificio nella parte mediana con semplice muratura. Di parere discorde sono invece Wagner – Rieger e Buschausen; il completamento del coro, intorno al 1230, doveva comunque porre fine ad una fase dei lavori.La chiesa subì poi, in seguito ai terremoti, alcune trasformazioni: i pilastri – accorgimento antisismico anziché meditata scelta architettonica – andarono probabilmente a sostituire o inglobare le colonne durante i lavori di restauro fatti effettuare dopo il 1456 da Jacopo di Sangro, che dovette firmarli nel terzo pilastro sulla destra con lo stemma di famiglia. Altri lavori di ripristino terminarono nella seconda parte della chiesa nel 1609.Ai restauri del Gavini si devono invece le arcatelle sulle navate laterali in corrispondenza dell’arcone centrale, le travi in cemento armato nella parte presbiterale (costruite quando si demolirono le due sacrestie create lateralmente nella zona del transetto), la rimozione della muratura che dall’oratorio impediva di vedere le navate.